REGGIO EMILIA. Rovesciare i significati dei termini. Così Diego Tortelli, coreografo in residence di Aterballetto, nel creare “Inter-view” ha riflettuto sulla parola fragilità, chiedendosi «Perché una persona disabile è fragile? Adesso vi dimostro il contrario. E per la mia coreografia accanto a Clement Haenen, formidabile danzatore di Aterballetto, ho scelto il campione paraolimpico di scherma Emanuele Lambertini: l’ho cercato perché nella mia pièce doveva interpretare la forza e ci riesce alla grande». La coreografia presentata la primavera scorsa nell’ambito di Fotografia Europea rientra in un progetto frutto della collaborazione tra Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Gruppo Credem, volto a sostenere un prezioso ambito di attività: la riflessione e la produzione intorno a forme di virtuosismo che integrino la disabilità. Sarà presentata domani in Fonderia alle 18, alle 18.45 e alle 19.30.
Diego Tortelli, danzatore e coreografo impegnato per lo più all’estero, a una passione forte per la danza unisce un’originale personalità creativa e una modalità profonda di trovare e spiegare i contenuti delle sue coreografie. Come per questa in scena alla Cavallerizza che vede fronteggiarsi Haenan e Lambertini. Questi, nato in provincia di Ferrara, si avvicina alla scherma a otto anni. Amputato alla coscia destra a causa di una rara malformazione vascolare continua i suoi allenamenti tanto che nel 2014, alla Coppa del Mondo Under 17 di Varsavia conquista un argento e l’anno seguente, in occasione della Coppa del Mondo a squadre di spada in Ungheria, ottiene un terzo posto. Nel 2016 i trionfi continuano: ai Campionati Italiani Assoluti di Roma vince un oro nella spada e un bronzo nel fioretto. A 17 anni, è stato il più giovane partecipante alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro di tutta la spedizione italiana.
Un danzatore di razza e un campione parolimpico sul palco

“Inter-view” del coreografo Tortelli con Clement Haenen di Aterballetto e lo schermidore Emanuele Lambertini