REGGIO EMILIA. Via Turri, da luogo del degrado a paradiso dell’arte. Accadrà per circa un mese e mezzo, dal 9 febbraio al 24 marzo, grazie alla mostra “Africa” del famosissimo fotografo brasiliano Sebastião Salgado che verrà esposta al caffè letterario Binario49, in via Turri, e allo Spazio Gerra.
Un regalo inestimabile per la città e per i tre giovani che hanno coronato il sogno di ospitare (affiancati dallo Spazio Gerra) in anteprima nazionale cento immagini che raccontano gioie e tristezze immortalate in trent’anni di reportage nel continente africano. Il tutto, a costo zero.
LA PROPOSTA
È ciò che hanno narrato ieri mattina, con palese emozione, due dei tre protagonisti dell’impresa, Claudio Melioli e Khadija Lamami, che insieme ad Alessandro Patroncini hanno lanciato attraverso l’etere l’idea di portare nel quartiere più multietnico di Reggio Emilia il più grande fotografo del mondo. Sono stati loro a raccontato come è nato l’ambizioso progetto e come è stato coronato da una telefonata di Salgado proveniente dal cuore dell’Amazzonia.
«La sua arte è umanesimo narrato con la fotografia – ha detto Melioli – e una domenica mattina ci ha sorpreso dicendoci che il nostro appello lo aveva colpito. L’ha affascinato l’idea di condividere la bellezza dell’arte in un luogo umile come questo quartiere. Il Comune di Reggio e il Gerra ci sono stati subito vicini ed ora i reggiani potranno ammirare, gratuitamente, i suoi meravigliosi scatti». Solo per le visite guidate, in alcuni giorni, serviranno prenotazione e un piccolo contributo.
IL QUARTIERE
«Un altro passo di rigenerazione urbana – ha aggiunto il sindaco Vecchi – che si combina con Fotografia Europea e unisce il centro storico con la periferia urbana». «La già presidente della Camera Laura Boldrini – ha poi segnalato Kadija Lamami – ha annunciato che verrà a visitare la mostra di Salgado... Non credo sia il caso di invitare Matteo Salvini». Vivo apprezzamento è venuto dalle due assessore Natalia Maramotti e Serena Foracchia insieme ai richiami alla solidarietà internazionale che traspirano dai racconti fotografici di Salgado.
Al coro di esultanza si è unita Stefania Carretti che coordina lo Spazio Gerra, altro luogo destinato a ospitare immagini provenienti dalla collezione parigina del fotografo che saranno portate dalla famiglia di Salgado. Il quale, invece, non potrà presenziare perché è rimasto infortunato ad un tallone e dovrà subire un intervento chirurgico.
LA COLLEZIONE
La collezione ripercorre l’esperienza dell’autore nell’area sub-sahariana, con le guerre di indipendenza, le catastrofi naturali, la natura incontaminata ed i sorprendenti incontri con la popolazione locale. Il sud del continente (scatti degli anni dal 1974 al 2005) sarà raccontato al Binario49 con scene di Mozambico, Malawi, Angola, Zimbabwe, Sud Africa, Ruanda, Uganda, Congo, Zaire, Namibia. Allo Spazio Gerra ci saranno i reportage (1973-2006) realizzati fra Congo, Burundi, Tanzania, Zaire, Kenya, Somalia, Chad, Mauritania, Senega ed Etiopia. —