REGGIO EMILIA. Dieci istituti coinvolti fra città e provincia, oltre duemila studenti protagonisti: questi sono i numeri della nuova iniziativa “Io tifo pulito”, nata dalla collaborazione fra Pallacanestro Reggiana e Iren, al via prossimamente.
La multiutily del Nord è da questa stagione fra i co-sponsor del club biancorosso e con la società ha studiato l’innovativo progetto che coinvolgerà oltre duemila ragazzi di 4ª e 5ª delle scuole primarie e di 1ª e 2ª media delle scuole di Reggio e provincia. Testimonial saranno i giocatori della Grissin Bon.
Il progetto va a coniugare sport, tifo, educazione e ambiente ed è, nei fatti, un upgrade dell’iniziativa “Scuola di tifo” varata già anni fa dal club biancorosso.
Arturo Bertoldi, responsabile di Eduiren, educazione ambientale di Iren non ha mancato di sottolineare come il «progetto vada a elevare la partnership con Pallacanestro Reggiana ben oltre la normale sponsorizzazione. Ad aprile, conclusi gli incontri nelle scuole, è prevista una festa finale che sarà dedicata allo sport ma anche all’ambiente, perché ogni partecipante possa rendersi conto di far parte di un’unica grande squadra».
Consolidato il format da cui prende vita “Io tifo pulito”, illustrato con dovizia di particolari dal dg della Pallacanestro Reggiana Filippo Barozzi.
«Il format è consolidato, vista la collaborazione di lunga data con Emanuele Maccaferri e Scuola di Tifo, ma verrà inserito l’importante tema della sostenibilità e dell’educazione ambientale. Un ruolo da protagonisti sarà dato ai giocatori che si alterneranno nei vari appuntamenti raccontando le proprie esperienze e anche le proprie abitudini nella vita di tutti i giorni, partendo da un dialogo aperto con gli studenti, seguito da una fase ludica con giochi nei quali verrà messo in pratica l’insegnamento del tifo pro e non contro, e la raccolta differenziata. Seguirà una fase di lavoro in classe con esperti di Iren e, in un weekend nel periodo della visita, la presenza degli studenti ad una partita della Grissin Bon, senza dimenticare, in aprile, la festa finale».
A benedire l’innovativa iniziativa sono state le istituizioni, rappresentate ieri dal sottosegretario alla presidenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna Giammaria Manghi, con delega allo sport, che ha rimarcato come «Inserire nella formazione delle giovani menti l’idea di essere cittadini del mondo è fondamentale. Questa joint venture è un’ottima notizia per il nostro territorio», e dall’assessore alla scuola e allo sport del Comune di Reggio Raffaella Curioni.
«L’operato della Pallacanestro Reggiana - ha tenuto ha sottolineare l’assessore - dimostra come lo sport non sia solo sforzo fisico e tecnica per ottenere un risultato, ma è impegno anche al di fuori del campo, è la costruzione di un modello sociale, è la creazione di appuntamenti importanti per l’intera comunità. Lo sport può dare moltissimo alla scuola, sempre attenta e aperta a nuovi percorsi di socializzazione. Questo progetto porta l’esempio del comportamento pulito e corretto messo in pratica dagli atleti, che diventano un modello positivo per tanti studenti e futuri cittadini
Alla presentazione del progetto non sono mancati il vice-presidente biancorosso Ivan Paterlini, il ds Alessandro Frosini, il coach Maurizio Buscaglia e i giocatori Josh Owens, Gal Mekel Peppe Poeta.
In campo scenderanno nel progetto scolastico “Io tifo pulito” scenderanno anche i biancorossi che saranno attesi dagli studenti cui l’iniziativa è rivolta.
In particolar modo, Josh Owens è da anni in prima linea per quanto riguarda i tempi ambientali e di sostenibilità
«Sono sempre stato interessato a questi temi - ammette il lungo americano - pvvio che crescendo mi sono interessato sempre più agli aspetti scientifici, all’ingegneria e all’architettura legate all’ambiente. Negli ultimi anni, compatibilmente alla mio lavoro di giocatore professionista, mi sono interessato anche agli aspetti di design, sul come progettare meno e con minor sprechi ma in maniera maggiormente qualitativa.
«Educare i bambini sin dalla più tenera età è sicuramente il modo per evitare che tutti gli errori fatti in passato vengano ripetuti. Da parte mia se c’è qualcosa che io posso fare, utilizzando il mio lavoro e la mia immagine, per aiutare i ragazzi e a sensibilizzarli su questi temi, mi fa molto piacere».
Il capitano Peppe Poeta s’è fatto portavoce della squadra: «Siamo onorati di essere protagonisti di un progetto nel quale si parla di educazione e formazione, siamo consci di essere un esempio non solo sportivo ma sociale. Faremo nostra questa responsabilità, orgogliosi di essere parte di questo bellissimo connubio».