CORREGGIO. Si può ammirare fino al 29 maggio, al Museo Il Correggio, la personale antologica di Franco Bonetti “A chiare lettere”. L’esposizione, promossa dal Comune di Correggio, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Bonetti e ha la scopo di rendere omaggio al grande maestro che proprio a Reggio Emilia ha vissuto parte della sua breve vita. La mostra presenta una quarantina di opere di Franco Bonetti, di varie dimensioni, e alcune installazioni, che sviluppano la ricerca condotta dall’artista negli ultimi anni, caratterizzata da un gesto rapido, essenziale, che dà vita a forme e a segni misteriosi, allusivi a un alfabeto altrettanto ignoto, e dall’armonia dei colori, spesso colti nei loro lampi e nel loro aspetto di mutazione tonale, quando finiscono per virare fino ad assumere le sembianze di un altro colore. A queste si aggiungono olio e tele del primo periodo.
Il titolo della mostra “A chiare lettere” riassume emblematicamente la sostanza espressiva di queste opere, che sviluppano la ricerca dell’artista, volta a esplorare personaggi del passato e autori di opere letterarie e musicali che costituiscono delle pietre miliari della cultura moderna, in una costante fusione di aderenza alle vicende della storia e dei testi e di immaginazione fantastica. Nelle opere di Bonetti non solo si incontrano passato e presente, ma pure storia individuale, vicende collettive e memoria personale, così da fare emergere l’attenzione e il dialogo con l’altro da sé.
La sua formazione artistica è fortemente segnata dall’esperienza teatrale che, a partire dal 1979, lo porta a collaborare al Valli con scenografi e registi di primissimo piano, da Pier Luigi Pizzi a Luca Ronconi. Negli anni ha alternato all’attività di pittore quella di costumista e scenografo. La sua attività di pittore è ormai consolidata da decine di mostre collettive e personali che lo hanno visto protagonista sia in Italia che all’estero. Le sue opere si ispirano ai grandi classici della letteratura, spaziando dalle opere greche e latine ai poemi cavallereschi, fino alle pagine contemporanee. Nell’ambito della Biennale di Venezia ha firmato le scenografie di Marco Polo. Ha esposto in Usa, in Francia, Spagna, Svizzera e nei più importanti poli culturali museali italiani, come Villa Adriana a Tivoli, Archivio di Stato di Roma, Museo di arte moderna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA