BORETTO. «Le piogge di questi giorni hanno portato un po’ di sollievo, ma non sono state risolutive perché proveniamo da ormai 120 giorni di siccità». Il mirandolese Francesco Vincenzi, presidente regionale e nazionale dell’Associazione nazionale bonifiche italiane (Anbi) fa il punto sul tema della siccità, che continua a destare preoccupazioni in molti ambiti.
«Siamo già di fronte a una situazione di deficit idrico e i prelievi dell’agricoltura devono ancora iniziare in modo significativo. L’Emilia-Romagna sta già prelevando acqua perché ha molti frutteti, ma Piemonte e Lombardia inizieranno soprattutto in questi giorni». E a proposito di Piemonte, la situazione da quelle parti è talmente grave che in alcuni comuni l’approvvigionamento idrico per il consumo delle case avviene con le autobotti.
In Emilia-Romagna i canali della bonifica si snodano per 20mila chilometri e in questo periodo hanno necessità di essere riempiti per le esigenze agricole.
«Il deficit idrico attuale riguarda sia le falde superficiali che quelle freatiche. L’acqua caduta nei giorni scorsi è stata subito assorbita dal terreno perché le falde erano scariche. Le piogge hanno dato un po’ di sollievo ai vigneti e a chi deve seminare in questo periodo mais, sorgo, soia... La speranza è che il mese di aprile si confermi instabile e apportatore di piogge, non dico eccezionali, basterebbero le medie solite».
Le recenti precipitazioni sono durate poche ore e sono state poco intense. Sostanzialmente in due momenti distinti sono caduti 10-12 millimetri per volta. Ieri a mezzogiorno a Boretto il livello idrometrico del fiume Po era di -3,24, mentre nei giorni precedenti era di -3,6.
La siccità primaverile sta diventando la norma, piuttosto che l’eccezione. «Dal 2017 ad oggi tre anni su cinque hanno fatto registrare fenomeni di questo tipo – prosegue il presidente Vincenzi – Di fronte al consolidarsi di questa situazione, dobbiamo prima di tutto consentire le deroghe per il prelievo dell’acqua dal Po. Inoltre, non è più rinviabile la realizzazione di invasi di medio e piccole dimensioni, oltre naturalmente alla diga di Vetto».
L’agricoltura ha fatto grandi passi in avanti per un uso più efficiente della risorsa idrica. «In Emilia-Romagna abbiamo adottato da tempo sistemi di irrigazione a goccia, gestite da software che indicano quando il terreno ha bisogno di acqua e in che quantità. Un sistema che ha consentito di risparmiare il 25% dell’acqua» dice.
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