rolo. Ancora un arresto antidroga nella Bassa reggiana. Stavolta è stato il controllo del territorio da parte di una gazzella dei carabinieri di Fabbrico ad intercettare martedì pomeriggio – intorno alle 17 – lungo via Tullie, un’auto sospetta (una Madza) con due persone a bordo.
E che ci fosse qualcosa di losco su quell’auto lo dimostra la reazione di uno dei due presenti nell’abitacolo.
Alla vista dei militari è infatti uscito dalla macchina, non esitando a buttarsi in un vicino canale d’irrigazione pur di farla franca. Ma non andrà lontano, perché i carabinieri riescono a bloccarlo. Si tratta di un marocchino di 28 anni (residente a San Benedetto Po, nel Mantovano), una vecchia conoscenza per i militari.
Una volta che il nordafricano è stato neutralizzato, è iniziata la perquisizione della macchina, mentre la seconda persona a bordo è risultata estranea alla vicenda.
Ed è rovistando nella vettura che spunta la droga: un panetto di oltre 70 grammi di hascisc, mancante di un angolo. Ma non è finita qui, perché nel bagagliaio i carabinieri trovano un barattolo da cui proviene un forte odore di “fumo”, ma anche della carta stagnola per preparare le dosi e una banconota da 50 euro. Rinvenimenti che portano all’arresto del marocchino con una duplice accusa: detenzione di droga ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale (per essere fuggito, cercando di evitare l’identificazione). Poi la storia ha avuto un prologo in caserma a Fabbrico, quando il cellulare del 28enne continuava a squillare e lui ha cercato di romperlo, gettandolo violentemente a terra. Non riuscirà nel suo intento ed ora i carabinieri proseguiranno le indagini passando al setaccio tutte quelle chiamate. L’indagine dei carabinieri è coordinata dal sostituto procuratore Marco Marano.
Ieri mattina, in tribunale a Reggio Emilia, l’arrestato – difeso dal legale modenese Serafino Caruso – ha ammesso le sue responsabilità davanti al giudice Dario De Luca. Rimane agli arresti domiciliari. Sarà processato fra una settimana.
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