REGGIO EMILIA. «Sono molto soddisfatto del lavoro svolto nel 2021, derivato quasi sempre da segnalazioni e telefonate dei cittadini: una fiducia e una collaborazione di grande aiuto. Un altro anno complicato dal Covid. Nonostante ciò la polizia di Stato di Reggio Emilia è riuscita a svolgere sia la repressione dei reati sia indagini più approfondite». Così il questore dottor Giuseppe Ferrari ha illustrato, ieri, il bilancio annuale 2021, commentando i dati della polizia comprese le specialità della Polstrada, della Polfer e della Postale.
I numeri – 279 arrestati, 908 denunciati e ben 69mila telefonate ricevute dal 113 (una media di 180 al giorno) – sono stati definiti dal questore «eloquenti e lusinghieri».
Le operazioni principali hanno avuto per protagonista la Squadra Mobile che, oltre a distinguersi per il suo attivismo sul fronte della lotta allo spaccio, ha condotto operazioni come quella denominata “Kanonieri kurdi”, che ha smantellato un’organizzazione di georgiani e di ucraini specializzati in furti in abitazione (62 misure cautelari eseguite in Italia e all’estero); l’operazione “Perverance”, coordinata dalla Dda di Bologna, su astorsioni e detenzione illegale di armi aggravate dal metodo ’ndranghetistico (8 arrestati); l’Operazione “Trexit”, che ha svelato le rotte del narcotraffico e fatto scattare le manette ai polsi dei grossisti che rifornivano il mercato reggiano della droga (34 misure cautelari a carico di marocchini e albanesi con precedenti, recuperati 301 chili di hascisc, 24,7 di cocaina, 2,1 chili di eroina, 31 chili di marijuana e quattro armi); infine l’operazione “Piazzale pulito”, che tra luglio e agosto scorso, con gli agenti chiusi in un furgone per due mesi, ha consentito di monitorare e documentare le cessioni di spacciatori (nonché i responsabili di rapine che hanno creato allarme sociale) bonificando piazzale Europa, adiacente alle ex Reggiane svuotate a settembre.
«Si tratta di inchieste su reati associativi, come appunto quelle contro la criminalità organizzata. La Dda per noi è stata un punto di riferimento, così come la Procura reggiana che ha condiviso l’impostazione di indagini impegnative e dal risultato non immediato», ha commentato il questore.
La Divisione Anticrimine è stata particolarmente attiva sul fronte della violenza domestica (sono stati 26 gli ammonimenti scattati per partner o ex partner autori di maltrattamenti sulle donne) e del disagio giovanile: contro giovani e giovanissimi che nell’estate scorsa si sono macchiati di risse o lesioni personali, per 14 di questi (tra i quali due minori) è scattato il Daspo urbano Willy. «Siamo stati tra le prime questure in Italia a usare il Daspo Willy, strumento introdotto nel 2020 contro le baby gang».
E ancora il forte impegno organizzativo, stabilito dalla Prefettura ma coordinato nell’operatività dalla questura, sui controlli delle prescrizioni anti Covid (mascherine, bus, locali) e sulle manifestazioni no vax e no green pass, che si sono susseguite quasi ogni sabato e che hanno comportato un grande dispendio di energie.
« Lavorare nel 2021 con la pandemia in atto non è stato facile – ha sottolineato il dottor Ferrari – Ce l’abbiamo fatta grazie all’etica del lavoro e all’abnegazione dei nostri uomini e donne».
Nessuno avrebbe immaginato, a dicembre, un ulteriore colpo di coda del Covid. «Faccio i migliori auguri ai reggiani, che hanno dimostrato un grande senso civico: l’ho detto il primo anno dopo il mio arrivo, lo ribadisco il secondo».
Per Capodanno, anche se i festeggiamenti organizzati sono saltati, «noi saremo presenti con i consueti servizi sul territorio. Per qualsiasi problema allertate il 113: saremo pronti. Invito i cittadini a rispettare le regole per contenere per quanto possibile il contagio, che ha avuto un grosso incremento. Auguri di cuore a tutti i reggiani: possiate passare un Capodanno spensierato nel rispetto delle regole».
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