NOVELLARA. Se c’è una buona notizia dall’udienza in Turchia sull’affidamento di Leonardo – il bambino di 5 anni da un anno e mezzo portato via illegalmente dal padre e per il quale la mamma novellarese Ilaria Sassone sta combattendo una dura battaglia legale per riportarlo in Italia – è che il giudice ha detto no alla richiesta arrivata da parte dell’ex compagno di una perizia psicologica sul piccolo. Un test che avrebbe dovuto dire come sta il bambino e se riportarlo in Italia gli avrebbe fatto bene o male.
Se questo è il binario che sta seguendo l’iter processuale per l’affidamento del bambino – benché il tribunale di Firenze, nel gennaio del 2020, avesse affidato il piccolo alla mamma – sullo sfondo c’è la Convenzione dell’Aia, che in casi come quello di Leo dovrebbe far valere se non altro un paio di principi almeno: tempi celeri nelle decisioni e la custodia del bambino a chi è stato affidato, e non a chi lo ha portato via. Ma questo non sta avvenendo, benché Ilaria Sassone abbia scritto chiedendo il loro intervento a tutti i livelli istituzionali, compreso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Che in questi giorni è intervenuto, con alcune dichiarazioni, sul caso di Eitan, il bambino israeliano portato via dal nonno. Un caso per certi versi così vicino a quello di Leo.
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