REGGIO EMILIA. La prevenzione è meglio della cura: principio basilare della medicina umana e veterinaria che permette di ridurre i costi, di sofferenza nonché economici, di una malattia. Adesso, semplicemente alzando gli occhi ed esaminando accuratamente le piante di pino nei nostri giardini, possiamo prevenire i danni che delle larve, dall’apparenza innocua e dal buffo procedere tutte in fila, possono causare non solo alle piante ma anche a noi e ai nostri animali. Si tratta delle larve di processionaria del pino, ancora racchiuse in soffici masse cotonose poste alle estremità dei rami più soleggiati dei pini, che tra pochi giorni inizieranno la loro discesa verso il terreno per completare il loro ciclo biologico.
Sono così pericolose che dal 1998 la legge impone che il trattamento degli alberi parassitati sia eseguito da personale specializzato. A parte i danni casati dalla imponente defoliazione delle piante, il problema maggiore per noi e i nostri pelosi è causato dai minuscoli peli delle larve; ogni bruco può essere ricoperto da 600.000 peli bianchi urticanti e uncinati in grado di scatenare gravi reazioni allergiche, non solo, ma è in grado di “spararli” a distanza se si sente minacciato. I peli sono facilmente trasportati dal vento e mantengono il loro potere urticante fino ad un anno.
*Medico Veterinario esperto in comportamento animale
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