REGGIO EMILIA. Ha divorziato dal marito - con il quale aveva avuto un figlio - ma quando è stato il momento di quantificare l’assegno che le spettava lui, giovane volto noto di Reggio Emilia, è improvvisamente morto. La donna non si è data per vinta e ha chiesto che le venisse comunque corrisposto l’assegno di divorzio anche dopo la morte dell’ex marito, che nel frattempo aveva vissuto con un’altra donna dalla quale aveva avuto un secondo figlio. Per avere quei soldi, la prima moglie ha dovuto fare causa agli eredi, i due ragazzini minorenni, uno dei quali è il suo stesso figlio con il quale la donna vive ma che, trovandosi alle strette con le risorse, ha voluto portare suo malgrado davanti a un giudice.
Una vicenda nata da un lutto e che si è trascinata nel solco della sofferenza, definita «amara» dai diretti interessati perché nata da una tragedia a cavallo tra due nuclei familiari, divenuta per certi versi un paradosso legale e personale visto che madre e figlio minore si sono trovati idealmente sui banchi opposti durante la causa civile per l’ottenimento dell’assegno, risolta facendo ricorso alla recente sentenza che ha riguardato il caso simile del cantautore napoletano Pino Daniele (leggi articolo sotto).
LA MORTE IMPROVVISA
L’anomala vicenda processuale ha riguardato quindi gli eredi, i due minori figli dell’uomo che muore improvvisamente poco tempo fa - non aveva nemmeno 50 anni - mentre era ancora pendente la causa di divorzio con la prima moglie relativa all’assegno. La causa fra l’ex marito e l’ex moglie stava proseguendo in tribunale solo per la quantificazione definitiva dell’assegno divorzile, questione oggetto di un braccio di ferro alla luce delle riduzioni previste nei confronti delle ex mogli dopo le sentenze del 2014. Quando il padre dei due ragazzini è morto, la causa civile per l’assegno non poteva più proseguire secondo Andrea Pellegrini, avvocato del defunto per la causa di divorzio. Ma la ex moglie invece ha ritenuto di proseguirla per avere il riconoscimento dell’assegno, che le avrebbe permesso di accedere alla reversibilità delle pensione e a una quota del Tfr. Una sorta di strascico ereditario che la donna voleva condividere con i due figli, eredi legittimi. Per fare ciò l’ex moglie ha quindi aperto un contenzioso contro i due giovani.
IL TRIBUNALE
Da lì la fisiologica lacerazione tra le due donne si è fatta ancora più marcata, finendo per lambire anche i due ragazzini che convivono con le madri, ma che fino a poco tempo prima, quando il padre era in vita, si frequentavano quasi con l’assiduità di due fratelli. Il paradosso tra madre e figlio ha trovato una soluzione in tribunale: in questa causa per il primo figlio minorenne è stato infatti nominato un curatore speciale dal presidente del tribunale per consentirgli di difendersi visto il conflitto di interessi fra il minore e la madre, mentre il secondo figlio è stato in giudizio tramite la madre (compagna del deceduto) sempre con l’avvocato Pellegrini, che è riuscito a far cadere le richieste dell’ex moglie facendo leva sulla sentenza del caso di Pino Daniele, secondo cui non può essere trasmessa ai minori una vicenda personalissima come il giudizio di divorzio. Per il giudice, quindi, gli unici beneficiari saranno i figli mentre l’ex moglie è stata esclusa. —