VENTASSO. Sta suscitando sdegno e rabbia, oltre che profonda tristezza, l’atto vandalico (ma forse non è l’appellativo più appropriato) che ha colpito la croce posta sulla cima del Casarola. Un gesto, segnalato nei giorni scorsi dal Cai, e che per i tanti che hanno faticato a realizzare il simbolo cristiano a un altezza di quasi duemila metri, non può essere certo derubricato ad una ragazzata.
Vandali in azione
Non è la prima volta
Tra l’altro non è il primo episodio del genere: nel 2017 era caduta la croce sul Monte Ventasso, anche se allora era rimasto il dubbio se fosse stato un atto di vandalismo oppure il vento a causarla, e l’anno scorso c’era stato un altro episodio molto criticato, con la madonnina vicina alla croce sul Cusna che era stata dipinta di rosso.
La storia
La croce sul Casarola era stata eretta nel 2014 da un gruppo di ragazzi, ragazze e bambini di diverse provenienze, che già allora avevano ripristinato lassù, a oltre 1.900 metri di altitudine, due precedenti croci più piccole, divelte anche in quel caso da maltempo o da atti vandalici.
La prima croce fu posata circa 45 anni fa, per volere di don Angelo, allora parroco di Valbona, che definiva quel luogo «il posto più vicino a Dio». —