CASTELLARANO. Mezzo milione di danni per i due principali snodi idraulici della collina reggiana, a cui aggiungere altri 150mila euro di problemi e cedimenti in tutta la rete idrica. . Ha lasciato un segno pesante del suo violento passaggio, la piena di inizio febbraio generata dalla successione di neve fresca e di piogge battenti, una combinazione che ha portato a un enorme ingrossamento del flusso dei principali corsi d’acqua provinciali.
Il bilancio finale dei danni stilato dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha mostrato tutte le ferite lasciate, a partire da quelle nella grande bretella del Secchia a Castellarano, nel complesso che collega la sponda reggiana a quella modenese all’altezza di San Michele.
Un nodo cruciale sia per la gestione delle acque irrigue sia per la produzione di energia, dopo la partenza della nuova centrale idroelettrica completata nel 2018.
LA TRAVERSA DI CEREZZOLA
Anche sul versante opposto della provincia, lungo il corso dell’Enza alla traversa di Cerezzola, i problemi non sono mancati. Da una prima stima, la forza improvvisa delle acque ha lasciato un “ricordo” che necessiterà almeno di mezzo milione di euro per essere completamente cancellato con il pieno ripristino delle strutture.
E non finisce qui: il bollettino dei problemi registrati agli sgrigliatori, alle chiaviche e ai piccoli snodi della rete idrica controllata dalla Bonifica parla di altri 150mila euro di danni.
LA BRETELLA DEL SECCHIA
L’attenzione è pero concentrata prevalentemente a Castellarano, nella grande bretella che rappresenta una delle principali risorse idriche per l’agricoltura reggiana e modenese. La settimana di intensissimo maltempo ha rischiato di scardinare le protezioni di un complesso moderno e solido. La causa è dell’enorme quantità di detriti, da rami a cespugli a veri tronchi e grovigli terrosi, trascinata a valle sino alla bretella: una grande massa che in poco tempi si è accumulata sulle paratoie di fondo della traversa e sulle chiuse dell’invaso a fianco del Secchia.
Il “tappo” ha provocato un notevole innalzamento delle acque e la parziale distruzione dell’argine che separa il Secchia dal “laghetto” irriguo pensato per accumulare scorte in vista delle potenziali crisi estive.
Le paratoie hanno ceduto e ora sarà necessario un lungo intervento per tornare alla piena funzionalità. Fortunatamente, non vi sono stati invece guasti all’impianto idro-elettrico, le varie camere e la strumentazione ha tenuto e così la produzione energetica.
I tecnici del Consorzio di Bonifica hanno lavorato a pieno ritmo per liberare decine di canali e di condotte. Per quanto riguarda Castellarano e Cerezzola, si sta già ragionando su come intervenire, con la consapevolezza di dover accelerare i tempi. Un’altra “botta” di piogge e maltempo potrebbe risultare ancora più pericolosa, con le infrastrutture ancora da rimettere completamente in sesto. —
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