REGGIOLO. Sergio Fabiani, il sindaco di Montegallo in provincia di Ascoli Piceno, uno dei centri più colpi dal terremoto del Centro Italia il 24 agosto scorso, ieri è stato ospitato dal sindaco di Reggiolo, Roberto Angeli, insieme al presidente della Provincia Giammaria Manghi, ai volontari e alla Protezione civile.
Una giornata reggiana e reggiolese, per visitare il centro in parte ricostruito dopo il terremoto del 2012.
Il primo cittadino marchigiano, insieme alla moglie Rita Bachetti, ha fatto tappa a palazzo Sartoretti, in via Matteotti, nelle chiese, al teatro Rinaldi e in Rocca. C’è stato anche il tempo per un breve ed affettuoso saluto ai volontari impegnati nelle cucine del parco Salici dove, ieri sera, si è svolta una cena di solidarietà per raccogliere fondi a favore del Comune di Montegallo, “adottato” dalla Provincia e dalla Regione. L’obiettivo è raggiungere 200mila euro per costruire una scuola nel paese terremotato. Fino ad oggi ne sono stati raccolti 66mila.
La visita del sindaco Fabiani è stata allietata anche dalla donazione di 5mila euro ad opera dei volontari del Grade onlus di Reggiolo, capitanati dal presidente Roberto Ferrari grazie alla “Bigolata” che si è svolta dal 7 al 9 ottobre scorso.«Per fortuna non abbiamo avuto vittime ma ci sono ancora circa 160 sfollati – ha detto il sindaco di Montegallo parlando della situazione post-terremoto – Ci siamo salvati per le seconde case che vengono affittate, in estate, ai turisti. In un mese siamo riusciti a ricostruire, grazie a dei moduli, una sorta di “centro” per ospitare due scuole, la farmacia, il municipio e la sede del Corpo Forestale dello Stato. Abbiamo bisogno di tecnici che ci aiutino ad evadere le pratiche relative alla ricostruzione. Le nostre imprese sono prevalentemente attività turistiche: 5 alberghi sono inagibili».
E parlando delle attività svolte dai volontari emiliani, il sindaco Fabiani ha aggiunto: «Ho molto apprezzato il senso del volontariato dell'Emilia Romagna. Dopo una dura giornata di lavoro, alle 22.30 si intrattengono con bambini e anziani. E questo ci dà la forza e il coraggio di affrontare, giorno dopo giorno, la fase di emergenza».
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