REGGIO EMILIA. Sono trascorsi quindici mesi da quando il Consiglio internazionale della Rete mondiale riunito a Parigi comunicò l'inclusione dell'Appennino Tosco Emiliano nella rete delle riserve Mab (Uomo e biosfera) dell'Unesco. Quella patente di sommo valore attribuita a un patrimonio naturale e storico esteso su due regioni e cinque province è proposta ora alla riflessione degli studenti mediante la mostra didattica “Behind food sustainability” inaugurata ieri mattina a palazzo Allende con l'intervento del ministro dell'ambiente, il bolognese Gian Luca Galletti, che appartiene all'Udc, è un nuclearista dichiarato ed è stato assessore a Bologna della giunta Guazzaloca di centro destra. Il ministro, intervenendo nella sala dell'ex-consiglio provinciale di fronte agli aministratori locali, a rappresentanti di associazioni e ad un folto gruppo di studenti dell'istituto alberghiero Angelo Motti, non s'è limitato ad elogiare i pregi del nostro territorio sotto i profili della biodiversità e delle eccellenze agroalimentari. Ha anche esposto il programma di uno sviluppo sostenibile. «Entro quest'anno - ha annunciato - faremo la nuova legge sui parchi. Una parte dell'ambientalismo si oppone. Tuttavia si deve fare un passo avanti rispetto al dogma della conservazione. I vincoli rimarranno, ma saranno sviluppate attività capaci di valorizzare il patrimonio ambientale, mettendo insieme la conservazione della natura e l'agricoltura d'eccellenza. Gli agricoltori sono amici dell'ambiente perchè ne costituiscono un presidio. Temo lo spopolamento dell'Appennino, che ne favorisce il dissesto. Si deve promuovere uno sviluppo sostenibile, anche turistico e industriale. In questi anni l'unico settore che non ha risentito della crisi economica è l'attività agricola praticata nei parchi».
In linea con questi propositi il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, aveva aperto l'inaugurazione della mostra spiegando perchè avesse deciso di ospitarla nella sede dell'ente locale da lui guidato: «Abbiamo voluto sottolineare - ha sottolineato - l'interazione con le istituzioni che dicono sì alla sostenibilità ambientale. E' la filosofia espressa nel padiglione zero dell'Expo, che teorizza una produzione alimentare rispettosa dell'ambiente. Convengo con il ministro, che ha avviato per la prima volta un'interazione fra il suo ministero e quello dell'agricoltura». Manghi s'è soffermato su un'altra prospettiva di valorizzazione del territorio reggiano, la candidatura di cinquanta comuni emiliani e lombardi prossimi al Po a costituire una nuova riserva Mab Unesco. «Tale riconoscimento - ha rilevato - avrebbe una grande importanza. In ogni caso devono essere coinvolte le scuole, affinchè questi argomenti siano occasione di formazione e riflessione». «Sul cibo - ha detto il sindaco di Reggio Luca Vecchi - si gioca la capacità dei territori di fare investimenti per il futuro del pianeta, come fanno i paesi più evoluti. La mostra aiuta a raccordare la dimensione locale con quella globale». Il più orgoglioso della mostra inaugurata non poteva non essere Fausto Giovanelli, presidente del parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, che in accoppiata con Galletti aveva ottenuto la promozione del parco a riserva Mab. «Tale riconoscimento - ha rimarcato Giovanelli - non si esaurisce nel logo Mab. E' una realtà operante e interattiva. Ora anche le aree del Po vogliono connettersi. E' una rete che cresce in un'interazione feconda con il mondo della scuola, coinvolgendo tanti studenti e insegnanti, che hanno seguito seminari di formazione a loro spese. L'essenza del logo è prendersi cura. La mostra può aiutare a promuovere la collaborazione fra il pubblico e i privati».