VAL D’ENZA. Non c’è depravazione maggiore che quella di concedere una poco più che bambina alle voglie sessuali di uomini senza scrupoli per trarci guadagno.
E se a farlo è addirittura la madre la depravazione e il dramma raggiungono l’apice. Questo è accaduto nel nostro distretto, non in un paesinio sperduto dall'altra parte del globo.
E ha riguardato una famiglia “reggianissima”, come lo sono anche gli uomini, in particolare quello che avrebbe dato il là a questa vicenda assurda con uno sporco ricatto, che si sono poi resi complici delle violenze subite dalla ragazza, una 14enne.
Ora la ragazzina è stata allontanata dalla madre, una 45enne disoccupata, che ne ha perso, ovviamente, la patria potestà e che è stata denunciata, insieme all'uomo, un imprenditore di 50 anni. Al vaglio degli inquirenti la posizione di decine e decine di altri uomini, molti purtroppo, che sarebbero stati “clienti”.L'epilogo, avvenuto intorno alla metà del 2013 con le denunce e l'allontanamento, grazie ai servizi sociali, allertati dalle voci di paese, e ai carabinieri che ora stanno proseguendo le indagini per chiarire da quanto tempo andasse avanti questo squallido sfruttamento.