CORREGGIO. Distinguere il bene sociale da quello individuale e aspirare ad una società che unisca le persone per obiettivi, ideali e valori è un processo difficile ma necessario. E raggiungere questo risultato sarà più semplice se verranno usate – con un'ambizione sana – voglia di fare, creatività, flessibilità e pazienza.
Un consiglio prezioso, questo, che lunedì sera monsignor Luciano Monari, vescovo di Brescia, ma di origine reggiana, ha distribuito a fedeli, amici e colleghi accorsi all'incontro “Il bene di ciascuno e il bene di tutti” organizzato dal Lions Club locale e dal Vicariato di Correggio, Rio Saliceto e San Martino in Rio.
Ad ascoltare le parole del vescovo bresciano – accolto a braccia aperte nella basilica di San Quirino da don Fernando Borciani e Ivano Accorsi, presidente del Lions Club Correggio “Antonio Allegri” – sono arrivati in tanti: anche i vescovi di Reggio Emilia e Guastalla monsignor Adriano Caprioli e monsignor Lorenzo Ghizzoni.
Sul bene comune e la concretezza del bene, il vescovo bresciano ha speso saggiamente molte parole usando a più riprese esempi tratti sia dal Vangelo sia dalla vita comune di tutti i giorni. Per una società che muta e che si trasforma continuamente, anche nelle sue istituzioni (che siano intese come Stato, famiglia, associazioni o società), il legame tra bene sociale e individuale si fa più forte e «tocca all’uomo, tocca a noi, ad ognuno di noi – spiega monsignor Monari – scegliere il bene vero, e non solo apparente, che sia per tutti e non solo per se stessi, attuale e orientato in una prospettiva di futuro».Le scelte individuali si devono riferirte soprattutto al bene comune e, per questo, ognuno deve usare consciamente «intelligenza e dignità, sensibilità e senso di responsabilità». Valori che, aggiungerà, poi il vescovo bresciano «inducono l’uomo libero a fare scelte buone in una scala di valori che sa individuare e correggere con umiltà le incoerenze».
Ma le scelte, per perseguire il bene collettivo, vanno ponderate con un impegno costante, specialmente in un perio dominato da atteggiamenti individualistici. E per sapere se siamo sulla buona strada non ci resta che ricordare un ultimo prezioso consiglio «Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te» (tratto dal Vangelo di Matteo) che monsignor Monari ha trasformato in una regola d’oro «fai agli ciò che vorresti fosse fatto a te».
Silvia Parmeggiani
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