La Corte d'Appello di Rennes, in Bretagna, ha rimesso in libertà Vincenzo Vecchi, no-global italiano, riscontrando "l'irregolarità" del mandato d'arresto europeo relativo alla condanna per i fatti di Genova nel 2001.
Condannato a tredici anni e mezzo di prigione dalla Corte d'appello di Genova nel 2009 per eventi avvenuti al vertice del G8, Vecchi, 46 anni è stato arrestato l'8 agosto nell'ovest della Francia, dove viveva nascosto da diversi anni. L'Italia da agosto ne chiedeva l'estradizione.
Era stato il desiderio di incontrare la compagna e la figlia minore a contribuire alla cattura di Vecchi dando agli investigatori indizi importanti. Dopo una intensificazione dell'azione investigativa, anche con intercettazioni, e l'analisi di informazioni su vecchi compagni di lotta e la famiglia, la polizia italiana riteneva che Vecchi, si trovasse in Francia. I colleghi transalpini hanno approfondito le indagini scoprendo che, da diversi anni viveva in una comune vicino a Rochefort-en-Terre, e che aveva incontrato l'ex convivente e la figlia minore in una località della Savoia, trascorrendo una settimana di vacanza. Poi la donna e la figlia era rientrate a Milano e Vecchi in Bretagna, dove viveva sotto falsa identità.
Monitorando la donna e seguendo le tracce dei telefoni usati dalla coppia, gli investigatori del Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Interno e della Digos di Milano erano riusciti localizzare il latitante, le informazioni sono state passate alla polizia francese che l'8 agosto l’hanno arrestato a Saint Gravé dans le Morbhian, un piccolo borgo nella regione della Bretagna.